USA: 3 priorità per Joe Biden, ricadute anche per materie prime | Investire.biz

USA: 3 priorità per Joe Biden, ricadute anche per materie prime

09 nov 2020 - 11:30

06 dic 2022 - 09:18

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Con l'elezione di Joe Biden come nuovo inquilino alla Casa Bianca cambia lo scenario economico e politico a livello mondiale. Vediamo le tre priorità del Presidente Dem

Nel weekend è arrivata l'ufficialità: con la conquista di 290 grandi elettori e 75 milioni di voti, Joe Biden è il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Il calvario che teneva il Mondo con il fiato sospeso sembra essere finito, sebbene ancora Donald Trump minacci guerra su ogni fronte per ristabilire, a suo dire, la verità sulla correttezza dello spoglio elettorale. 

Per molti quello del tycoon sembra ormai un abbaiare alla luna che non porterà molto lontano, di conseguenza tutti si concentrano su come il nuovo inquilino alla Casa Bianca riuscirà a dare una svolta all'economia degli Stati Uniti e di riflesso agli equilibri mondiali. Fondamentalmente sono tre le grandi priorità per il 77enne della Pennsylvania, vediamole.

 

Piano anti pandemico: un investimento da 7.500 miliardi di dollari

Il Covid-19 ha portato negli Stati Uniti oltre 20 milioni di disoccupati e un indice di povertà che non si vedeva da decenni. Quindi Joe Biden è già al lavoro per decongestionare l'economia USA con un grande programma d'investimento di 7.500 miliardi di dollari da spalmare in 10 anni. Di questi, 2.000 miliardi da impiegare nell'immediato su infrastrutture, energia pulita, ricerca e sviluppo, 5G, tecnologie per batterie e intelligenza artificiale.

Per combattere la povertà, saranno inseriti incentivi per i redditi bassi e per chi vive nelle case popolari per 640 miliardi di dollari, verrano erogati 1.600 miliardi per la scuola ai meno abbienti e sarà portato a 15 dollari l'ora il salario minimo per i lavoratori. Ovviamente al centro dell'attenzione ci sarà la Sanità, dove Biden vorrebbe una maggiore assistenza per tutti. Per questo, la nuova Amministrazione americana prevede di stanziare 2.250 miliardi di dollari per quella che verrà denominata la Bidencare.

Per la copertura di questa enorme mole di spesa, si ricorrerà all'aumento delle imposte societarie dal 21% al 28%, a una maggiore tassazione per chi supera il reddito di 400mila dollari, alla tassazione sui capital gain che superano 1 milione di dollari e all'abbassamento del limite alla spesa per la Difesa. Il piano già dovrebbe essere messo a punto a partire dal 21 gennaio 2021, primo giorno di insediamento ufficiale alla Casa Bianca, con il passaggio di consegne tra Donald Trump e Joe Biden.

 

Economia verde: ripristinare l'accordo di Parigi

L'ultimo colpo di coda di Donald Trump prima del commiato alla Casa Bianca è stato il 4 novembre, con l'uscita ufficiale degli Stati Uniti dagli Accordi Internazionali sul clima di Parigi. Il Presidente uscente ha concluso una lunga battaglia annunciata per la prima volta nel 2017, in quanto ha sempre ritenuto tale patto deleterio per l'economia a stelle e strisce e tutto a vantaggio della Cina. L'obiettivo di Joe Biden adesso è quello di rilanciare l'alleanza come parte integrante del suo grande progetto da 2.000 miliardi per il cambiamento climatico e quindi per un'economia mondiale sempre più green.

 

USA-Cina: cambio di strategia per contrastare l'ascesa del Dragone

Joe Biden sposterà il fronte della lotta alla Cina. Non più dazi e scontri frontali che hanno penalizzato le società americane che importavano, ma riforma dell'Organizzazione Mondiale del Commercio con nuove regole a cui Pechino dovrà sottostare. Anche riguardo la lotta al Coronavirus, gli Stati Uniti eviteranno di guerreggiare con il resto del Mondo rientrando subito nell'Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo Trump a trazione cinese. 

Un altro obiettivo del leader dei Democratici sarà quello di far aderire la Cina a regole più rigide sul lavoro e sull'ambiente, rilanciando il Trans-Pacific Partnership. Insomma, una tregua armata dove si cercherà il dialogo con la seconda superpotenza mondiale, ma tenendo sempre alta la guardia.

Dal lato cinese i primi effetti dell'elezione di Biden si sono visti riguardo le materie prime. I futures sui raccolti del Dragone infatti hanno subito una flessione, con i prezzi del mais che hanno toccato i minimi degli ultimi 40 giorni e la soia alimentare che ha registrato la maggiore discesa da due settimane a questa parte. A spingere giù le quotazioni probabilmente sono le attese degli investitori di una maggiore spinta all'import dagli Stati Uniti con la nuova Amministrazione USA e quindi un calo del raccolto interno.

 

Elezione Biden: le reazioni dei mercati

I mercati azionari hanno ampiamente scontato l'elezione di Joe Biden alla Casa Bianca e sono da qualche giorno impostati al rialzo. Nella notte le Borse asiatiche sono cresciute con guadagni nell'ordine del 2% e stamane anche gli indici europei sono ben intonati. I futures americani viaggiano in rialzo di circa l'1,5%.

Gli investitori invece si sono posizionati short nei confronti del Dollaro USA in quanto si aspettano che, con l'appoggio deciso della FED e l'enorme piano di spesa messa a punto da Biden, i tassi rimarranno bassi a lungo e il biglietto verde potrebbe mantenersi debole.

Una ritrovata fiducia nei mercati ha fatto fare un salto in avanti al petrolio che con il Brent ha superato i 40 dollari al barile. Per il momento, una maggiore chiarezza politica ha messo in secondo ordine le grosse preoccupazioni per il calo della domanda determinato dall'aumento del contagio da Coronavirus in tutto il globo.

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